Certo si la vita è strana, la morte ancor di più
parlo con cognizione di morto di ora ora,
ora, neanche mezz'ora, che ancora non ci credo,
ho provato il sapore amaro dell'ultimo respiro.
La mia non è protesta e neanche contestazione,
ma quello che non mi va giù è tutta la situazione.
Il nascere per sbaglio non è un peccato,
quanto il vile affronto di essere ammazzato!
Se lo meritavo poi, non era successo niente,
ma no sparato per sbaglio al posto di un delinquente!
Sicuro, sparato per sbaglio! che sorta di sfortuna,
finire i miei giorni con la morte più infamante.
Una vita di lavoro, rinunce e sacrifici,
l'unico passatempo le carte e quattro amici.
Parlando di salute poi, neanche una malattia,
forse quand'ero piccolo, morbillo e rosolia.
Perciò non mi capacito di questa grande fregatura
ero troppo sicuro che ancora non era la mia ora!
Basta! ormai è fatta, non ne parliamo più.
Se avete pazienza vi racconto come fu.
Serata d'allegria festa di San Martino
una mano di tressette, salsiccia, castagne e vino,
vino che va giù dritto specie quando è novello
tantu ne abbiamo bevuto che eravamo brilli.
"Faccio l'ultimo brindisi, per tradizione antica",
e dopo rientro, che domani c'è il lavoro"
Saluto i miei compagni mi chiudo la giacchetta
e per abbreviare la strada entro in un vicolo.
Una notte fredda e buia, il cielo senza luna
cammino svelto per sbrigarmi quando all'improvviso,
mi sentu inseguito una voce dietro le spalle
mi dice "dove scappi ?" e spara quattro palle.
Dentro sentii un fuoco come una vampata,
girai a pancia in aria caddi in mezzo alla strada,
attorno in pochi istanti si combinò un fango
una specie di pantano di terra, vino e sangue.
Non è una sensazione che uno può spiegare
come vi posso dire ? la dovreste provare!
Intontito per com'ero capii solo che quello,
mi guardò meglio e disse "non è lui!".
Non solo fece il danno, questo gran "cosa fitusa"
per giunta se ne scappò e neanche mi disse "scusa".
Tornato il silenzio arrivarono persone,
non sò neanche se ci fossero amici e i miei parenti.
"Cos'è stato?, chi è?","poveretto, è successo il quarantotto"
"chiamate un'autombulanza", " meglio il carro funebre"
Ognuno che si avvicinava mi dava la sua sentenza
"chissà cosa ha combinato" " lo sà la sua coscienza"
"Mi sembra di conoscerlo, era del quartiere ?"
"si ammazzano tra di loro uno meno in giro!"
Per l'opinione pubblica questo tipo di reato
è colpa più del morto che di chi l'ha ammazzato!
Mi fecero crepare con la rabbia in mezzo ai denti
come potevo dirlo che io non c'entravo niente?
Le forze in quel momento mi vennero a mancare
e come una lumaca mi sentii risucchiare.
L'anima dentro il corpo volò di fuori
e mi svegliai confuso dove mi trovo ora.
Una specie di magazzino, c'è gente di tutto il mondo,
vecchi, giovani, neonati che aspettano il loro turno.
Chi è qua per malattia, chi è per un incidente
una folla da impazzire non si capisce niente
domando informazioni a uno vicino a me
mi è sembrato di capire che morì di anemia.
E' qua da stamattina e ha sentito di preciso
che quelli come me non vanno in paradiso.
Ma vedete che disdetta!!! come sono scalognato
non solo c'è stato uno sbaglio, cornuto e bastonato!!!
Ma sapete cosa vi dico? se questo è il mio destino,
mi nascondo in un angolo e aspetto l'assassino,
perchè tanto prima o poi lo chiama il Padre Eterno,
Lo prendo con la forza e me lo trascino all'inferno!