Le carte siciliane discendono dai tarocchi e, pertanto, ad ognuna di esse l’esoterismo attribuisce un particolare significato e interpretazioni diverse. Di seguito riportiamo solo alcune delle attribuzioni più conosciute.
La tradizione Siciliana del gelato nasce dall'antica usanza araba di preparare lo "scherbet" (in arabo “dolce neve”) che consisteva nel consumo di ghiaccio tritato a neve condito con succhi di frutta o latte. Questa tradizione, sviluppatesi inizialmente nel catanese dove, al posto del ghiaccio tritato, veniva utilizzata la neve dell’Etna
L'Abbazia di Santa Maria di Maniace (chiamata anche Ducea di Nelson, Castello di Nelson e Ducea di Maniace) si trova al confine fra i comuni di Bronte e Maniace, in provincia di Catania. Fu fondata dalla regina Margherita di Navarra nel XII° secolo. Verrà donata insieme al feudo nel 1799 da Ferdinando di Borbone all'ammiraglio
Fino alla prima metà del XIX° secolo, la refrigerazione dei cibi era affidata alle ghiacciaie. A Catania era assai diffuso il commercio della neve che veniva conservata in varie grotte di scorrimento lavico esistenti sulle pendici dell’Etna, formatesi dall’ingrottamento della lava. Fenomeno che si verifica perchè la parte
Si racconta che un giorno la fata Morgana, sorella del bretone re Artù, dopo averlo accompagnato sulle pendici dell'Etna, rimase affascinata dalla Sicilia e decise di rimanervi, edificando un castello di cristallo nelle profondità dello Stretto di Messina. Fu così che, in un torrido mese di agosto, un Re
Il castagno dei cento cavalli è un albero di plurimillenario, ubicato nel Parco dell'Etna in territorio del comune di Sant'Alfio (CT). Questo castagno, considerato il più famoso d'Italia, è stato studiato da diversi botanici e visitato da molti personaggi illustri; la sua storia si fonde con la leggenda di una misteriosa
Prima della caduta dell'Albania sotto il controllo dell'Impero Ottomano, gli "ARBARESK", antico nome attribuito a queste popolazioni da cui deriva il nome di albanesi, essendo dotati di una certa abilità in campo militare, erano diventati mercenari al soldo di imperi o signorotti che li chiamavano per il loro valore.
Nel 1890 l’Uruguay aveva commissionato ad uno scultore italiano, Ettore Ferrari, una statua in onore a Giuseppe Garibaldi che aveva combattuto per la sua indipendenza dal 1837 al 1847. Ma, quando la statua giunse a destinazione, non piacque agli uruguayani che la rimandarono indietro.